L’ispezione supplementare: esame essenziale per la sicurezza delle macchine di sollevamento

In molti casi tale attività disciplinata dal DM11 Aprile 2011 viene impropriamente chiamata VERIFICA DECENNALE o VERIFICA VENTENNALE su gru MOBILI; ma dobbiamo estendere tale approccio anche alle GRU a PONTE che sono apparecchi di tipo fisso.

Analisi approfondita sulle normative, le procedure e l’importanza di verifiche specialistiche per impieghi sicuri e duraturi

L’affidabilità e la sicurezza di apparecchiature di sollevamento come gru mobili, gru a torre, ponti mobili e altri sistemi analoghi (apparecchi di sollevamento mobili mentre la gru a ponte è considerato apparecchio di sollevamento fisso) costituiscono un elemento cardine nella prevenzione degli incidenti sul lavoro e in situazioni industriali di elevata complessità. La normativa, di recente aggiornamento, impone procedure di verifica che, al di là delle ispezioni periodiche di routine, prevedono un controllo ulteriore, chiamato “ispezione supplementare,” che assume una valenza di fondamentale importanza nel quadro di una gestione di sicurezza integrata e rigorosa.

Questa attività, spesso sottovalutata o fraintesa, rappresenta l’approccio tecnico più approfondito possibile per certificare lo stato di conservazione e la vita residua di impianti e strutture di sollevamento, con l’obiettivo di definire in modo preciso fino a quando tali sistemi possano essere impiegati senza rischi intrinseci o potenziali danni a persone, beni o ambienti circostanti.

Il contesto normativo, recependo le esigenze di sicurezza e di efficacia nel tempo delle macchine e attrezzature, ha stabilito che, in passato, non si trattava di un’attività obbligatoria, lasciando la gestione al controllo visivo e alle verifiche di routine.

L’introduzione dell’obbligo di ispezione supplementare trova il suo fondamento sia in considerazioni di carattere pratico, legate all’usura naturale dei mezzi di sollevamento, sia in posizioni di responsabilità, dirette a prevenire rischi di catastrofi derivanti da crolli, rotture o malfunzionamenti improvvisi.

In funzione di questa disciplina, le pesanti restrizioni sulla durata di vita commerciale delle attrezzature sono state specificate: dieci anni per le gru a torre, le gru caricatrici e le gru mobili; venti anni per tutte le altre tipologie di sistemi di sollevamento. Soltanto dopo il superamento di tali scadenze temporali è doveroso procedere con l’ispezione supplementare, che deve essere rigorosamente condotta da personale qualificato, in particolare da ingegneri abilitati, in possesso di tutte le certificazioni e le competenze tecniche richieste.

Cos’è effettivamente l’ispezione supplementare e perché rappresenta un punto di svolta nella manutenzione preventiva

A tutti gli effetti, l’ispezione supplementare si configura come un’analisi approfondita e specialistica dell’intera macchina o dell’intera struttura. Si tratta di un controllo che va ben oltre la normale verifica periodica, poiché implica l’esame accurato della condizione di elementi strutturali, componenti meccanici e sistemi di sicurezza, accompagnato da prove non distruttive, valutazioni di eventuali deterioramenti e analisi della compatibilità delle sollecitazioni con le caratteristiche di progettazione originale.

Preparare questa indagine significa affidarsi a professionisti esperti, in grado di esaminare ogni dettaglio con meticolosità e competenza.

Il risultato di questa analisi è un giudizio tecnico che definisce le condizioni di conservazione dell’apparecchiatura, stimando il tempo residuo in cui l’attrezzatura può operare in totale sicurezza e senza mettere a repentaglio la salute degli operatori o la stabilità della struttura nel suo complesso.

Le caratteristiche e le procedure di una verifica specialistica

Entrando nel vivo delle procedure, si evidenzia come l’ispezione supplementare preveda l’utilizzo di tecniche avanzate e strumenti di alta precisione che consentono di individuare difetti nascosti o microfessurazioni che potrebbero compromettere la solidità strutturale.

Sono impiegate metodologie come le ispezioni visive approfondite, le analisi di conservazione delle saldature mediante prove non distruttive quali ultrasuoni, magnetoscopie, liquidi penetranti o verifiche di tipo visivo, le prove di resistenza e, nei casi più complessi/estremi, le analisi dei materiali mediante tecniche come la spettroscopia o l’utilizzo radiografie.

Il personale incaricato di condurre queste verifiche deve essere dotato di capacità tecniche elevate, possedere diploma di abilitazione come ingegneri e, oltre all’esperienza, essere anche aggiornato sulle ultime innovazioni in campo di materiali, tecniche di controllo e normative di riferimento.

La compatibilità tra i materiali e le parti di ricambio, l’eventuale presenza di corrosione, deformazioni o alterazioni delle caratteristiche meccaniche rappresentano i parametri fondamentali da analizzare.

Durante la fase di valutazione, si prosegue con la compilazione di un rapporto dettagliato, comprensivo di tutte le osservazioni, i dati raccolti e le conclusioni che definiscono se l’apparecchiatura può continuare a essere impiegata senza rischi. Se le condizioni di conservazione sono buone, si può procedere con la validità di ulteriori periodi di impiego, con eventuali raccomandazioni di manutenzione straordinaria o interventi di ripristino.

Quando e perché si rende necessaria l’indagine supplementare

Ad essere determinanti sono gli eventi e le condizioni operative che, nel tempo, possono portare ad un deterioramento più rapido di quanto previsto, talvolta anche in assenza di evidenti sintomi di usura.

L’aumento della frequenza di difetti riscontrati nelle verifiche periodiche, così come il verificarsi di sole, fessure, fratture, deformazioni o eccessive vibrazioni, fanno maturare la necessità di un approfondimento qualificato.

Le autorità di controllo come l’Ispettorato del Lavoro, l’INAIL e ARPA non richiedono l’esecuzione di questa verifica come obbligo diretto, ma la richiedono indirettamente attraverso il rispetto delle verifiche di routine e il rispetto dei limiti temporali indicati.

La reale necessità si manifesta spesso in fase di controllo ispettivo, dove si evidenzia come un aumento della frequenza e della gravità dei difetti comporti l’obbligo di procedere con l’indagine supplementare.

Esempi pratici rendono ancora più evidente questa esigenza. In una azienda siderurgica dove a servizio di un magazzino esterno operava da molti anni una gru a ponte a cavalletto con struttura a traliccio.

A seguito di ripetuti movimenti che interessavano sempre la stessa zona del carroponte, l’indagine supplementare che il cliente ci ha chiesto di condurre, evidenziavano un’area specifica della trave con cricche rilevate sulle saldature grazie alla magnetoscopia e non visibili ad occhio nudo.

Con tale indizio i nostri ingegneri esperti hanno voluto effettuare ulteriori prove di carico e misurazioni specifiche del grado di elasticità della struttura interessata. Tali ulteriori approfondimenti hanno mostrato che in quel punto la trave era completamente deformata ed in area plastica. Grazie a tale attività si è provveduto al declassamento dell’apparecchio, al rinforzo strutturale della parte interessata evitando una rottura improvvisa che avrebbe potuto avere conseguenze sulla salute degli operatori e degli mezzi su cui tale gru caricava i materiali.

L’intervento ha pertanto evitato danni con importante magnitudo su operatori e mezzi, facendo risparmiare denaro e tempo all’azienda che ha potuto pianificare l’acquisto di una nuova macchina senza fermarsi nella propria operatività.

Il ruolo chiave del giudizio di un ingegnere abilitato

Rispetto ad altri controlli, l’ispezione supplementare si distingue per la sua qualità tecnica. Oltre a un’ispezione visiva, il giudizio di un ingegnere abilitato si basa su analisi qualitative e quantitative, sulle normative di sicurezza e sui manuali tecnici di riferimento.

La sua competenza permette di ricostruire la storia dell’apparecchiatura, analizzare eventuali interventi precedenti e valutare il rischio di fallimento.

La valutazione deve considerare anche le condizioni ambientali e operative, le variazioni di carico e le condizioni di manutenzione, creando così un quadro completo della reale funzionalità dell’attrezzatura. La sua imprevedibilità rende questa attività una delle più complesse ma indispensabili, poiché consente di anticipare possibili criticità e di pianificare interventi di ripristino o di sostituzione.

Le conseguenze di un mancato rispetto di questa normativa

L’inosservanza dell’obbligo di svolgere l’ispezione supplementare può condurre a conseguenze pesanti, non soltanto a livello sanzionatorio, ma anche sulla sicurezza delle persone coinvolte. Le sanzioni amministrative e penali, previste dalle leggi sulla sicurezza sul lavoro, aumentano in modo proporzionale al livello di rischiosità e alla gravità della violazione.

Dagli studi condotti da fonti come l’ISTAT emerge come i casi di incidenti legati a malfunzionamenti di macchinari di sollevamento siano ancora troppo frequenti, spesso a causa di mancata manutenzione o di verifiche insufficienti.

La prevenzione attraverso l’ispezione supplementare si configura dunque come una delle più efficaci strategie di tutela, contribuendo a ridurre statisticamente il numero di infortuni e di danni economici o ambientali.

Conclusioni e prospettive future

L’evoluzione delle normative e delle tecniche di controllo suggerisce un’opportunità di crescita professionale e di miglioramento continuo nei processi di verifica.

La diffusione di strumenti sempre più sofisticati, come le tecnologie di rilevamento tramite sensori intelligenti, permette di implementare procedure più snelle ed efficaci, ma senza mai sacrificare la qualità e la competenza richiesta.

In uno scenario di crescente complessità, il mantenimento di un approccio rigoroso e costante, rafforzato dall’obbligo di indagine supplementare, si pone come elemento insostituibile per la tutela della sicurezza.

La collaborazione tra enti di controllo, aziende e professionisti qualificati si rivela la chiave per un futuro in cui il progresso tecnologico e la responsabilità umana si integrino per salvaguardare la vita e gli investimenti.

Questa opera di prevenzione, che si costruisce su verifiche approfondite e valutazioni tecniche accurate, sottolinea come il complemento tra normativa aggiornata e competenza specializzata costituisca il fondamento di un sistema di controllo efficace, capace di adattarsi alle sfide di un settore in rapido mutamento.